L’inganno del cibo industriale: i veleni “invisibili” – Ecco a cosa stare molto attenti!

L’inganno del cibo industriale: i veleni “invisibili” – Ecco a cosa stare molto attenti!

Si fa in fretta a dire cibo sano: troppi veleni invisibili si annidano nei prodotti alimentari di tipo industriale. Vediamo i casi più eclatanti.

Mercurio nel tonno, salmonella nelle carni bianche e nella soia, aflatossine nel formaggio, escherichia coli nelle cozze, frammenti di vetro nella pasta: sono solo alcuni degli “orrori” ritrovati nei prodotti alimentari italiani destinati al mercato estero e a quello interno e segnalati, lo scorso agosto, dal Sistema Rapido di Allerta Europeo per mangimi ed alimenti. A quanto pare il cibo sano è in realtà una chimera se si parla del settore industriale.

Degli esempi concreti? Lo scorso 15 luglio, ad esempio, la nota azienda Barilla ha dovuto richiamare e ritirare dieci differenti varietà di pane in cassetta e torte della sottomarca Mulino Bianco, oltre ad un lotto di pane per hamburger Pavesi, per dei ritrovamenti di corpi estranei nel sale impiegato per la loro preparazione. In base a quanto affermato dal fornitore di sale, proveniente dall’Olanda, si tratta di frammenti di metallo che possono raggiungere anche i 5 centimetri. La notizia ha fatto subito il giro del Web e molti giornali nazionali hanno trattato la notizia, eppure la maggior parte dei supermercati non si è minimamente preoccupata di informare i propri clienti sull’accaduto. Una strategia per non avere perdite nelle vendite?

Altro caso scottante nel settore industriale e alimentare è anche la controversia sorta tra la Ferrero e l’associazione tedesca dei consumatori “Foodwatch”. Questi ultimi hanno preso in esame ben 20 marche di snack e patatine per verificare la presenza di oli minerali ed in tre prodotti sono stati rilevati idrocarburi di oli minerali, noti anche come Moh. Dove? Nei cioccolatini alla nocciola “Fioretto” Lindt, nei biscotti al cioccolato “Sun Rice” di Rübezahl ma soprattutto nelle famose barrette al cioccolato Kinder e Ferrero. Vista l’alta concentrazione di Moh, l’associazione ha chiesto a gran voce il ritiro del prodotto dal mercato, ma la Ferrero ha assicurato che i suoi prodotti sono pienamente conformi coi requisiti di sicurezza alimentare e che, anzi, a volte li superano anche. Tracce di oli minerali si ritroverebbero ovunque nell’ambiente, a detta dell’azienda, ed in generale in tutti i materiali da imballaggio alimentare. Ma quali sono i rischi legati a questo genere di sostanze? Esistono due tipologie di Moh per quanto riguarda il panorama alimentare industriale: gli idrocarburi saturi, detti anche Mosh, che tendono ad accumularsi nei tessuti dell’organismo umano e a causare problemi al fegato, e gli idrocarburi aromatici, detti Moah, più pericolosi perchè cancerogeni e genotossici.

Occorre fare attenzione anche agli ingredienti che spesso le aziende millantano nelle pubblicità. Quante marche di gelati confezionati, ad esempio, vantano di avere la panna fra i loro ingredienti? Secondo un’analisi portata avanti da “Il Fatto Alimentare” su 104 prodotti presi in esame nemmeno uno conteneva anche solo una minima parte di questo ingrediente.
Come regolarsi allora in questo mare magnum di inganni alimentari? Una via è possibile: smettere di acquistare prodotti industriali e prediligere cibi biologici, consumando alimenti freschi da cucinare sul momento.

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