IL MANOSCRITTO DI VOYNICH: UN CODICE MEDIEVALE INDECIFRABILE
Nel 1902 il commerciante polacco Wilfrid Voynich notò tra i beni di un collegio gesuita di Frascati un misterioso quanto interessante manoscritto al quale sembrava essere attribuita poca importanza, tanto che i monaci se ne liberarono alla prima prima richiesta di acquisto.
A comprarlo fu proprio il polacco che, affascinato dagli strani contenuti, si mise alla ricerca del significato: da allora è noto come ilManoscritto di Voynich – dal nome del commerciante – e costituisce uno dei più enigmatici misteri del XV secolo.
Redatto tra il 1404 e il 1438 (date derivanti da analisi al carbonio 14), il Manoscritto di Voynich è una pergamena di capretto composta da102 pagine, 204 facciate compilate e molto probabilmente ulteriori 14 fogli tuttavia andati persi.
Il libro è diviso in quattro sezioni:
BOTANICA : contenente centinaia di illustrazioni di piante sconosciute ;
ASTRONOMIA : disegni relativi alla disciplina delle stelle, tra i quali si possono riconoscere alcuni segni zodiacali ;
BIOLOGIA : questa categoria è composta prevalentemente di ritratti di donne nude ;
FARMACOLOGIA : qui sono presenti disegni di piante e radici (anche in questo caso completamente sconosciute), oltre che degli strumenti utilizzati all’epoca dai farmacisti.
Il vero enigma riguarda però i testi riportati nell’antico codice. Nonostante la struttura e le rappresentazioni inducano a pensare ad una sorta di manuale delle scienze, nessuno studioso è ancora riuscito nell’impresa dell’interpretazione del testo, il quale rimane completamente avvolto nel mistero.
Si tratta presumibilmente di un’antica lingua, forse un dialetto, che nessuno è in grado di decifrare. Alcune note riportate sulla pergamena sono in latina, tuttavia sembrano appartenere ad un’epoca successiva, probabilmente apportate dal precedente proprietario del manoscritto.
Passato per una serie di università e istituti di ricerca, attualmente il Manoscritto di Voynich è in possesso della rinomata Università di Yale, ancora sottoposto ad una serie di analisi ed esami che tuttavia non riescono a produrre alcuna risposta certa.
Questa “manuale” potrebbe trattarsi di un cosiddetto libro-farsa, redatto per ingannare il nemico e dunque raggiungere il proprio scopo, o addirittura del risultato di un’operazione di spionaggio industriale ai danni di Venezia e in favore dell’Impero ottomano.
Fonte http://www.lanonaporta.net/