Quel 2 giugno, verso le tre di notte, dopo una serata passata nei locali, Rino sta tornando a casa, da solo, a bordo della sua auto. Alle 3.55, mentre percorre via Nomentana, a livello dell’incrocio di viale XXI Aprile, cade con la testa sul volante e la macchina invade la corsia opposta. Il camionista che sopraggiunge nell’altro senso prova a suonare il clacson, ma l’urto è inevitabile. La parte anteriore e il lato destro della Volvo vengono distrutti, Rino batte violentemente la testa contro il vetro e il petto sul volante e perde conoscenza. L’autopsia rivelerà un possibile collasso prima dell’incidente mentre il camionista racconterà di aver visto Rino accasciarsi di lato e iniziare a sbandare per poi riaprire gli occhi qualche attimo prima dell’impatto.
Arrivano i soccorsi, Rino è in coma e quando arriva al Policlinico riporta una frattura alla base cranica, varie ferite a livello della fronte, una frattura molare destra e una sospetta frattura allo sterno. Tuttavia il Policlinico non ha un reparto per i craniolesi e il medico di turno, il dottor Novelli, tenta invano di contattare un altro ospedale dotato di reparto di traumatologia cranica. Vengono contattati telefonicamente il San Giovanni, il San Camillo, il CTO della Garbatella, il Policlinico Gemelli e il San Filippo Neri, ma non si riesce a trovare un posto disponibile. ll cantautore morirà verso le sei del mattino a soli 31 anni.. Vi saranno molte polemiche per via del mancato ricovero e verrà aperta anche un’inchiesta.
Il 4 giugno si tengono i funerali nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù.
Inizialmente gli verrà perfino rifiutata la sepoltura al cimitero di Verano dove riposano vari personaggi del mondo della cultura, e viene sepolto nel piccolo cimitero di Mentana. Soltanto in seguito, dopo molte pressioni di varie persone, si provvederà a trasferirlo al Verano dove la sua salma si trova tuttora.
Fonte Radio Viet-Fottuto-Nam