Dovremmo cominciare a Chiederci se il Prezzo del Petrolio Risalirà Mai (Intanto a Doha, Nulla di Fatto)

Dovremmo cominciare a Chiederci se il Prezzo del Petrolio Risalirà Mai (Intanto a Doha, Nulla di Fatto)

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La mattinata si apre con il previsto crollo del prezzo del petrolio dovuto al nulla di fatto durante i colloqui di Doha dove nel weekend si sono incontrati Opec, Iran e Russia per eventualmente trovare un accordo su un taglio della produzione di greggio.

Il problema principale a questo giro è l’Iran in grado di estrarre greggio a prezzi bassissimi e in quantità enormi. Pensate che nonostante impianti vetusti e prospezioni moderne che risalgono agli anni settanta l’Iran già oggi è in grado di raggiungere i 4 milioni di barili al giorno, e intende arrivarci, rivendicando per se quella quota di mercato come minimo sindacale. (direi che è una richiesta più che ragionevole, non si può pensare che l’Iran produca come quando era sotto embargo).Iran-oil-production-641x482

Oggi siamo intorno a 3 milioni di barili e dunque il “mondo” dovrà assorbire almeno un altro milione di barili in più.

Per quello che riguarda il gas naturale invece è “solo” una questione di logistica, l’Iran  ha riserve che si dice siano enormi, non ci sono stime realistiche sulle riserve di gas e petrolio iraniano, da una parte si tratta di un segreto di stato, dall’altra sono decenni che non si fanno prospezioni con sistemi moderni.

Ma tornando al petrolio sarebbe il caso di sintetizzare alcuni punti chiave:

  1. Esiste una gigantesca capacità di produrre petrolio aggiuntivo oltre che dalla Arabia Saudita anche da Iraq e Iran
  2. Se il petrolio a tecnologie attuali è assolutamente abbondante ancora di più lo è il Gas Naturale il quale è in grado di sostituire in molti campi l’utilizzo del petrolio
  3. Nonostante i prezzi molto bassi degli idrocarburi le nazioni consumatrici di petrolio hanno ormai attivato un circolo virtuoso (o vizioso?) sulle energie alternative agli idrocarburi, ovvero rinnovabili e nuove forme di energia nucleare (non è ancora evidente ma presto lo sarà). Gli investimenti pubblici e privati hanno creato una potente lobby mondiale la quale spinge per leggi che penalizzano l’utilizzo degli idrocarburi per la produzione di energia primaria.
  4. Il costo degli idrocarburi NON è solo il prezzo del petrolio, bisogna considerare anche i vincoli geopolitici e la necessità di interventi militari in paesi lontani per difendere i propri interessi.
  5. La deflazione tecnologica anzitutto riduce il consumo di energia primaria.

Per tutte queste ragioni, ma soprattutto perché la deflazione tecnologica ci ha “regalato” un nuovo mare di petrolio e di gas da sfruttare per i prossimi 4-5 decenni (almeno), è lecito farsi qualche domanda sul futuro del prezzo degli idrocarburi.

In particolare se sia possibile un serio accordo internazionale per il taglio della produzione preso atto che più le tecniche di prospezione ed estrazione rendono economica l’estrazione di greggio e gas, più sono gli attori che possono sedersi al tavolo per dire la loro.

Lo stesso Shale Oil USA, oggi conveniente al di sopra dei 65$ al barile, potrebbe diventare più economico sempre a causa di nuove tecnologie estrattive.

Il prezzo del petrolio per i prossimi decenni sarà una variabile indipendente dalla enorme e sovra abbondante reale disponibilità di greggio estraibile a prezzi bassi, sarà solo una questione politica fra grandi e piccoli produttori in un mercato che non cresce più ai livelli con cui si pensava crescesse negli anni precedenti.

E dunque fare analisi fondamentali sul petrolio mi pare del tutto inutile.

Fonte http://www.rischiocalcolato.it/

Pubblicato da peoplehavethepower

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