Il leader dei Radicali era stato ricoverato in gravi condizioni. La situazione era precipitata nel pomeriggio di ieri, oggi Pannella si è spento.
Marco Pannella è morto. Il leader dei Radicali era stato ricoverato in gravi condizioni a Roma sotto suggerimento del suo medico curante. 86 anni, Pannella da anni combatteva contro due tumori (uno ai polmoni e uno al fegato). “Negli ultimi giorni le sue funzioni vitali – spiegano fonti mediche – sono peggiorate al punto che è stato ritenuto opportuno un trasferimento in una clinica romana più attrezzata presso il quale non sono previste visite”.
“Ho questo tumore al polmone destro, in alto. Anche al fegato. Non mi dolgo di come il caso mi ha trattato e mi tratta. Intendo passare allo sciopero della sete. È sempre in dialettica al potere al quale la nonviolenza propone proposte”. Pannella parlava così a Radio Radicale nell’estate del 2014, informando il suo pubblico di essere gravemente malato. In quell’occasione aveva annunciato l‘ennesimo sciopero della sete, una forma di lotta che ha accompagnato la maggior parte delle battaglie della sua vita: satyagraha, resistenza passiva.
Da circa un paio di mesi le sue condizioni erano peggiorate ulteriormente, tanto che il radicale aveva sospeso tutte le attività pubbliche, ritirandosi nella sua casa di Via della Panetteria. Lì, lo scorso 2 maggio aveva festeggiato l’86esimo compleanno con amici e militanti. In quell’occasione Papa Francesco gli aveva fatto recapitare in regalo il suo libro “Dio è misericordia”. Mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli aveva telefonato, così come i presidenti di Camera e Senato. Ieri invece era stato il premier Renzi a commentare la notizia dell’aggravarsi di Pannella: “Un grande leader politico italiano, protagonista di tante battaglie. Vorrei tributare un grande omaggio a questo coraggioso combattente per la libertà”.
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