Il Governo vietnamita sta subendo forti pressioni nell’attesa di prendere una decisione su ciò che sembra essere uno dei peggiori disastri ambientali della storia del Vietnam. La costa che va dalla regione di Ha Tinh fino a  quella di Hue (circa 350km di costa) sono state invase da tonnellate di pesci morti a causa, sembrerebbe, di uno sversamento illecito di sostanze chimiche da parte di un impianto industriale. La causa del disastro non è stata rilevata dal Governo, ma la risposta si dovrebbe avere entro la fine della settimana.

“Il Governo deve presentare un piano d’emergenza per aiutare chi sta subendo questo disastro, le persone che abitano in questa provincia stanno letteralmente morendo di fare“. Queste sono le parole di Trinh Huu Long, attivista e avvocato che sta cercando di mettere in piedi un sistema di aiuti proveniente dalle organizzazioni della società civile.

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Una foto dell’attivista e avvocato Trinh Huu Long

Il vice Primo Ministro, Trinh Dinh Dung, ha affermato che il Vietnam potrebbe aver bisogno di aiuti internazionali, un team di esperti che sia in grado di individuare e risolvere il problema in tempi brevi.

L’economia di queste regioni è messa in ginocchio. Non c’è più pesce commestibile e le fattorie non possono essere irrigate con acqua proveniente dal mare. Il terrore è che, spinti dalla fame e dalla conseguente crisi economica, i pescatori della zona vendano ugualmente pesce contaminato. Questa eventualità potrebbe proiettare il problema in una scala di valori ancor più critica.

Gli organi di stampa vietnamita puntano il dito contro un’acciaieria che si trova nella Vung Ang Economic Zone, di proprietà della Formosa Ha Tinh Steel Corporation, società Taiwanese.  Il ministero dell’ambiente vietnamita ha affermato che la compagnia ha recentemente pulito le proprie condotte fognarie con prodotti chimici tossici. Ovviamente non esistono note ufficiali che collegano questa pulizia al disastro che ha coinvolto il Vietnam.
La sostanza che sta uccidendo i pesci potrebbe essere biologica, chimica o qualsiasi altra cosa. Potrebbe anche essere cianuro“, afferma Vu Van Tam, vice ministro dell’agricoltura.

La compagnia ci tiene a precisare, attraverso un portavoce, che recentemente sono stati investiti $45 milioni per raggiungere gli standard richiesti dal Governo in materia di trattamento delle acque fognarie.

Le autorità locali parlano di cinque tonnellate di pesci morti raccolti ogni giorno sulle coste interessate.  “All’inizio abbiamo visto pochi pesci morti arrivare sulla spiaggia spinti dalla corrente – racconta un pescatore della zona – poi sono arrivati quelli sempre più grandi. Adesso li abbiamo tolti quasi tutti”. Come se non bastasse, la maggior parte delle carcasse ritrovate sulle coste sono pesci di fondale, a dimostrazione che la zona inquinata si è allargata enormemente, per colpa delle correnti oceaniche che investono questa zona.

Ciò che preoccupa seriamente è che questi fenomeni sono sempre più frequenti, spesso inspiegabili, o magari è solo causa dell’aumento delle temperature dei mari. Queste scene ricordano i film di fantascienza, in cui l’uomo era pronto a lasciare il pianeta perché ormai inospitale. Forse io ne ho visti troppi…

Fonte http://altrimondinews.it/