la toccante lettera di Claudio Ranieri ai tifosi del Leicester
Il tecnico ai supporters del Leicester: “Voi sognate per noi, noi non sogniamo, noi lavoriamo duro”. E ricorda: “L’anno scorso il club era in fondo alla classifica”
Ebbene, sapevo che avevamo la possibilità di rimanere in Premier. Kantè, per esempio, correva sempre così tanto che pensavo avesse un sacchetto di batterie nascosto nei pantaloncini. Non smette mai di correre in allenamento. Ho dovuto dirglielo: “Hey, N’Golo, piano, vai piano. Non inseguire il pallone ogni volta, ok?” E mi dice: “Sì capo, sì. Ok”. Dieci secondi dopo lo guardo e sta correndo ancora. Gli dico: “Un giorno ti vedrò crossare il pallone e colpirlo di testa sempre da te stesso”. È incredibile, ma non è la sola chiave: ci sono molte chiavi da nominare in questa stagione incredibile.
Vardy, ad esempio. Non è un calciatore, ma un cavallo fantastico. Ha bisogno di essere libero in campo. Gli dico sempre: “Sei libero di andar dove vuoi, ma ci devi aiutare quando perdiamo palla. È tutto ciò che ti chiedo. Se inizi a pressare, i tuoi compagni ti seguiranno”. […] […] Prima di ogni partita dico: “Avanti ragazzi, rete inviolata oggi”, e se prendiamo gol, la volta dopo cerco di dare un motivo in più. Come col Crystal Palace, quando ho promesso la pizza per tutti in caso di rete inviolata. E infatti, “clean sheet”. Così li ho portati in pizzeria, ma gli ho detto di farsele da soli. […] Ci mancano sei partite. Dobbiamo continuare a lottare col cuore e con l’anima. Siamo un piccolo club che sta mostrando al mondo cosa si può raggiungere con lo spirito di squadra e la motivazione. 26 giocatori, 26 cervelli diversi, ma un solo cuore.
Pochi anni fa molti miei giocatori giocavano in leghe più basse. Vardy lavorava in fabbrica, Kantè e Mahrez erano nella terza e quarta divisione francese. Ora lottiamo per il titolo. I tifosi che incontro per strada mi dicono che stanno sognando. Io dico “Voi sognate per noi, noi non sogniamo, noi lavoriamo duro“. Non importa cosa succederà alla fine, penso che la mostra storia è importante per tutti i tifosi di calcio del mondo. Dà speranza a tutti i giovani giocatori là fuori che si sono sentiti dire di non essere abbastanza bravi. Possono dirsi: “Come arrivo al top? Se Vardy e Kantè lo possono fare, posso anch’io”. Cosa gli serve? Un grande contratto o un grande nome? No. Bisogna tenere la mente aperta, così come il cuore, una batteria carica e correre liberi. Chissà, forse a fine stagione, faremo due feste a base di pizza”.
fonte gazzetta.it