Occhio alle bollette ENEL: se c’è questa scritta potete chiedere il rimborso e arretrati per 10 anni
Se la bolletta dell’energia sembra troppo cara, potrebbe essere utile verificare alcuni dati sulla propria fattura.
Potrebbe darsi infatti – stando a quanto riportato da molti siti internet – che si stia versando una somma superiore a quella effettivamente dovuta (per valori che possono arrivare fino al 30%).
Per accertarsene è necessario visualizzare la dicitura nella sezione “dati fornitura” del proprio conto per l’energia elettrica.
Qualora sia riportato il testo “Uso domestico non residente con Tariffa D3 bioraria” l’Enel può chiedere una cifra superiore a quella che si dovrebbe pagare.
Per ripristinare la situazione più favorevole e chiedere il rimborso di quanto non dovuto si può scrivere all’Enel e chiedere di passare alla tariffa corretta per residenti inviando i documenti che attestino l’effettiva residenza.
L’Enel in una nota – riportata sul sito Affari Italiani – spiega che il problema sorge dal fatto che per l’applicazione della tariffa per uso domestico “residente” il Cliente che ha la residenza anagrafica nell’abitazione in cui è attiva la fornitura o che ne ha richiesto il trasferimento in caso di nuovo contratto deve presentare l’ autocertificazione entro 5 mesi dalla data del contratto.
Comunque, fa sapere il gestore, qualora il cliente non provveda, Enel Servizio Elettrico invia una lettera “pro-memoria” per sollecitarne la produzione, fornendo ulteriori 30 giorni di tempo per l’invio e, solo in caso di mancata produzione della documentazione, si provvede alla revoca del beneficio tariffario.
E’ possibile comunque verificare sulla bolletta e chiedere la modifica del tipo di contratto e il rimborso anche con effetto retroattivo fino a 10 anni inviando l’autocertificazione.
A quel punto la differenza economica sarà restituita in fattura.
fonte http://www.newslavoro.com/